sabato 30 agosto 2014

Il corpo: dimensionalità

Come ho accennato nel post precedente possiamo riassumere che il corpo, ha una propria dimensionalità.
Questo vuol dire che oltre a subire e seguire tutte le leggi fisiche di qualsiasi corpo materiale occupa, in ogni istante, punti nello spazio. E' attualmente (e fisicamente) impossibile che lo spazio occupato da noi, possa essere occupato contemporaneamente da qualcun'altro (o qualcos'altro), inoltre il nostro corpo e lo spazio che occupa vengono percepiti, elaborati e trattati di conseguenza dal mondo circostante.

Tutta questa era una premessa per ragionare sul corpo come materia, mentre seguiamo un percorso di rilassamento come può essere la meditazione o solo un pensiero. Cercare di abbandonare il corpo, di uscire, di vedersi da fuori e così via, non ha senso poichè per quanto ne possiamo dire, appartiene sempre a noi. E' il ponte attraverso il mondo esterno, il mondo conosciuto, e di conseguenza dobbiamo abbandonare l'illusione che il corpo sia solo un contenitore e che dobbiamo elevarci a non si sa quale stato o livelli extra-corporeo. Niente di più sbagliato, o meglio, seguendo questo tipo di ragionamento, ci ritroveremmo a vivere solo la metà della nostra esperienza di vita. Forse anche di meno.

Anima e corpo, devono andare di pari passo. Devono supportarsi, plasmarsi e allenarsi a vicenda. Quindi dobbiamo evitare i due estremi come il palestrato o narcisista vuoto dentro, o il monaco eremita che si è avvizzito e non riesce nemmeno a godersi una pedalata in bicicletta.

E soprattutto tenete sempre a mente il vostro corpo e la sua dimensionalità: lo spazio che non occupate voi, verrà occupato da qualcun'altro.

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