giovedì 11 dicembre 2014

venerdì 5 dicembre 2014

LAO TZU - tao te ching

Quindi, per vedere al di là dei limiti,
il sottile cuore delle cose,
liberati dei nomi,
dei concetti,
delle aspettative,
delle ambizioni e delle differenza.

-Lao Tzu

venerdì 7 novembre 2014

lunedì 3 novembre 2014

111 storie Zen - Introduzione

Con questo titolo, "111 storie Zen", indicherò dei racconti presi dal medesimo libro "LA TAZZA E IL BASTONE 111 storie Zen narrate dak Naestri Taisen Deshimaru" che hanno contribuito al mio stile di vita sempre in evoluzione.

Riporterò quindi fedelmente le storie, scrivendo poi delle considerazioni personali sul significato. Su ciò che ho percepito io e come l'ho interpretato.




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Tra le storie della tradizione Zen che quì presentiamo, alcune risalgono all'epoca del Buddha, vissuto duemilaseicento anni or sono. In tutte traspaiono la formidabile carica umoristica dello Zen e il suo spirito provocatorio, tali da indurre il risveglio. Ognuna di esse apre una porta e descrive un modo di vedere la realtà, e tutte attingono una verità profonda e contengono un nucleo di significato eterno.
Dice un proverbio Zen: se qualcuno ti mostra la luna, è questa che devi guardare, e non la mano che la indica. Lo stesso si può affermaere a proposito di questa raccolta.
M. de S.


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martedì 14 ottobre 2014

venerdì 5 settembre 2014

Il corpo: conclusioni

Ciò che siamo è un concetto così magnificamente vasto che non esistono modi per descriverlo. 
Possiamo solo rendercene conto.

martedì 2 settembre 2014

Il corpo: percezioni

Eccoci nel terzo appuntamento dedicato al corpo. Questa volta parlerò delle percezioni, termine che ho usato per racchiudere tutta quella serie di emozioni, volontà e sensazioni che proviamo oltre il corpo inteso come materia.

Iniziamo subito con il considerare un gesto banale, quotidiano, come ad esempio il muovere un braccio. Nulla di particolare, risolviamo tutto con impulsi elettrici, muscoli e ossa. Ma è proprio quello il problema: la banalizzazione della semplicità. Non voglio dire che è peccato non rendersi conto di camminare o muovere i muscoli, ma bisognerebbe davvero iniziare a soffermarsi, sui piccoli gesti che eseguiamo. Ad esempio, un qualsiasi gesto apparentemente privo di senso, potrebbe rendermi felice o farmi del bene, anche il solo accarezzare un fiore o stringere tra le mani una candela. E questo, va al di là della spiegazione scientifica-motoria del gesto. Per me quel gesto ha innescato una serie di pensieri ed emozioni positive (o negative) mentre per qualcun'altro potrebbe non aver sortito il minimo effetto. Stiamo quindi utilizzando il corpo come mezzo tra il mondo circostante e noi stessi. Ma per noi stessi intendo la nostra coscienza, consapevolezza, essenza. Quindi questa terza parte dedicata al corpo, è un occasione per riflettere di quanto affascinante e misterioso possa essere un semplice gesto quotidiano. Chi è che stà davvero eseguendo quel gesto? Chi è che stà pensando dentro di noi o elaborando le immagini che vediamo attraverso i nostri occhi? Il nostro corpo esegue principalmente degli ordini, dati dal cervello sotto forma di impulsi elettrici. Ma il nostro cervello non ha vita propria, e "noi" siamo la sua caratteristica che lo rende differente da individuo a individuo. 

Il corpo umano è il nostro ponte verso l'esterno che ci permette di vivere e fare esperienze, di percepire. 
Poi spetta a noi trasformare quelle percezioni e decidere se assorbirle in maniera positiva.